Masini Daniele 3285906674

La pittura negata
Il calvario delle idee, lotta con il presente e il futuro rimane una collina dove non metterò mai piede.
Dicono che non è più possibile,dicono che non si può più fare e raccontano di colori ingannevoli,di ampi spazi seviziati da intelligenze costruite,dicono che l’effimero si espande, dicono, che l’estetica è finita,dicono che la matematica del pensiero ci indica il cammino,dicono ; e le bocche si riempiono di lettere di legno colorato che compongono pensieri rubati al caso,logiche costruite nelle notti insonni, appagate dall’invenzione che sbalordisce inventare l’ arte di inventare,dicono e rotolano,inciampando nei pensieri storia di arte annunciata, definita, pre - fatta.
Ora non si può raccogliere lo sfavillio di un giallo,una trasparenza ,una pennellata densa,pura che scivola con sensualità su un levigato fondo trasparente, il pensiero dell’arte si perde sulle labbra posticce del Critico – Maestro, del pittore critico, del maestro pittore, del critico-critico, del non critico,del politico critico,del gallerista critico,del barbiere , del mobiliere, del letterato critico, del critico aletterato ecc…….
Non si deve essere artista,non si deve giocare con le idee; in lunghi pomeriggi solitari,con il profumo intenso delle essenze,il colore tra le mani,e l'orizzonte che osservi oltre il limite dello spazio bianco.
Un ricordo, ormai molto lontano nel tempo ritorna forte e presente
, la prima volta che ho incontrato il “Critico”,lo ricordo come un momento di grande tensione,emozioni e pensieri si accavallavano in continuazione, un misto di imbarazzo e paura,tra le mani qualche tela,disegni,appunti, lo sentivo come un grande momento, la verifica,il punto.
Seduto nella suo grande e luminoso studio,sulla poltrona di pelle marrone,attorniato da oggetti di buon gusto, contrasti luminosi , freddi e taglienti ,colori neutri,faccia neutra,capelli bianchi,altri ne avevo incontrati,ma non così importanti,gente normale, provinciali baciati dal sacro fuoco che avevano sentito parlare di Plinio,gente in fondo onesta,comunque inutile, che cercava di esserci.
Eccomi lì, in attesa delle parole,attento ai gesti,agli sguardi,avevo letto alcuni suoi scritti ma non avevo mai sentito la sua voce profetica.
L’attesa estenuante mi soffocava e le mani torcevano,senza alcuna pietà, l’orlo della giacca e Lui cortese,circostanziato,pesava con attenzione le parole , quasi timoroso ,piccoli movimenti della testa, gridolini ,sorrisi e impacciata sicurezza mai non uno sguardo alla pittura,quell’uomo continuava a vomitare parole su parole, suoni di convenienza.
Brividi profondi mi percorrevano il corpo , ero in uno stato confusionale,le mie emozioni ,la mia anima, il tempo ,la sofferenza scivolsvano tra quelle dita insieme ai disegni ; affondavo nella luce fredda, bianco paradiso di un Dio sconosciuto, non ricordo ho sentito la parola straordinario, mentre Lui guardava i lavori, mi sono chiesto chi ero e perché ero lì e dove era finita la mia dignità, ero lì ad aspettare ,cosa ?
Poi Lui ha parlato di mercato,di convenienza, di momento culturale, di contemporaneità ,mi ha spiegato come dovevo lavorare,cosa dovevo dire,come dirlo e perché dovevo dirlo in quel modo.
Mi sentivo un mosaico distrutto e poi ricostruito con pezzi diversi nel posto sbagliato, mi si cambiava identità , forse stavo diventando un grande pittore e , infatti la mano destra stava lentamente sprigionando luce era la mano del “ Maestro” una specie di stigmate dell’artista, la mano benedetta dal critico.
Non so se la condizione di castrato sia il primo passo verso l’arte,ma sicuramente la castrazione più dolorosa per un’artista è quella che nasce dalla volontà di essere compreso da tutti e a tutti i costi, bisogna, per sopravvivere , come artista, astenersi dai dubbi di comprensione, l’arte diventa troppo spesso comunicazione contemporanea.
1995
Non amo molto scrivere di teorie e tecniche, nello studio ho vecchi fogli, antiche pagine ingiallite di libri, sono il tentativo di penetrare le ragioni dell' arte, cercare per comprendere la evoluzione tecnica e teorica del “fare Arte”.
Ho appreso sistemi,modi, li ho selezionati,anni di prove, rabbia e amore, capendo e non capendo,tentando sempre di entrare in profondità con i limiti che ognuno di noi ha,questo lavoro di ricerca e accumulo è durato 30 anni , un tempo apparentemente lungo ma, in realtà di una brevità sconcertante,più volte mi sono perso nelle teorie, seguendo concetti che poi si sono rivelati fuorvianti, negli anni mi sono reso sempre più conto della miseria umana, della difficoltà di smascherare i falsi profeti, che oggi grazie alla rapidità di penetrazione delle idee speculano miseramente,omologando ,appiattendo la cultura artistica , contaminando la conoscenza, tracciando strade senza uscita .
Ognuno coltiva il proprio campo con selvaggia ostinazione, disposto a difendere l'impossibile pur di continuare ad apparire, troppo spesso l'unico obbiettivo è quello di procurarsi uno spazio , a tutti i costi, e l'arte? L'arte ha subito sevizie, violenze da ogni parte, contaminazioni per farne un sistema omologato ed appiattito.
L'Arte è divergenza non omologazione,là dove omologazione è giunta ,l' arte rimane racchiusa nelle Biennali e nelle Fiere Mercantili, dove si ha la percezione della morte.
La critica i galleristi,i collezionisti, e gli stessi Artisti , in insana collaborazione hanno costruito un tessuto di interessi economici, dove il furto la menzogna il gioco perverso della truffa è stato portato ai massimi livelli di perfezione , tutti lo sanno , ma l'omertà per interesse è ancora troppo forte, per molti è meglio restare al gioco.
Troppe le connessioni e le infiltrazioni, talmente collegate e dipendenti tra loro , impossibile riuscire a incrinare questo sistema di interessi, fatto di intellettuali criminali, tracotanti pieni di sè , portatori sani di pericolosissimi virus.
Che dire dei giovani artisti , l'arte giovane è in ogni luogo dalle piazze alle vetrine , dai luoghi dismessi ai centri commerciali, spinti dalla ricerca del nuovo o dello stupefacente, l'arte è presentata, consumata, poi tutto sparisce e ripreso più tardi in altro luogo, abbandonato,reinventato, riabbandonato, in una girandola di vuoto.
E il “ giovane artista “segue le indicazioni di Critici e Galleristi si allinea alle invenzioni di questi signori del pensiero ed è disponibile a tutto come un bravo mercenario,segue con fedeltà il suo creatore, qualche mostra in luoghi più o meno importanti, rassegne,articoli qualche vendita ai collezionisti che fanno da seguito a sua Maestà,poi via come immondizia inutile per fare posto alle nuove teorie, alle nuove invenzione ad altra arte giovane che si rincorre copiandosi e riproducendosi attraverso Internet.
Dove sono finiti il dialogo ,il confronto,il dibattito,l'approfondimento?
Sciocchezze,stupidaggine vecchie e romantiche.
Tutto deve diventare merce di facile e veloce consumo, la vita è effimera perché perdere tempo per fare Arte, basta produrre non importa cosa o come , ogni cosa viene ingoiata e digerita a che serve capire? Vivere, consumare.
E il pubblico dove si trova ? Cosa fa? Guarda attonito lo Spettacolo dell'Arte.
Continuerò a perdere tempo dietro alla forma ,ai colori consumerò così il tempo che mi resta.




Masini Daniele 3285906674