Masini Daniele 3285906674

Dal catalogo della mostra a Palazzo Lanfranchi Pisa 1987
Daniele Masini ha assunto ben poco dal surrealismo e sarebbe forse un errore attribuire la sua visionarietà da secentista maledetto a una influenza del genere. L'orrido, il mostruoso, il gigantismo larvale, il gioco degli accumuli non sono certo prerogative della pittura del nostro secolo anche se essa, attraverso soprattutto il simbolismo d'ultima estrazione romantica, ha riscoperte queste categorie nella specie dell'incubo e del sogno. Masini s'affida ad altre fonti e il sostanziale alleggerimento della sua pittura, che da accensioni luciferine è trascorsa a più meditate e riflesse aggregazioni formali, dimostra che l'urto fantastico si è come rappreso nello specifico della pittura, fino a passare dalla violenza espressionistica a una sorta di colmo tonalismo. Più Rembrandt, insomma, che non i moderni maestri. Colpisce in Masini l'aggregazione incupita della materia cromatica, quella luce balenante dall'interno che sommuove l'immagine senza illuminarla. E' la negazione della solarità mediterranea. La sua visionarietà è ora anche raccoglimento.
Franco Solmi
Masini Daniele 3285906674